Quando sento la parola “supercibi” non posso fare a meno di pensare ai supereroi. Il termine allude al fatto che certi alimenti contengono nutrienti che non si trovano nei cibi più comuni, ma scientificamente non esiste una specifica categoria di supercibi: è soltanto un nome usato per sottolineare le proprietà benefiche di cibi particolarmente ricchi di sostanze nutritive.*

I cibi più densi di nutrienti sono in gran parte di origine vegetale e contengono vitamine, minerali, fibre e fitonutrienti in abbondanza, come i polifenoli dell'olio d'oliva, che contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo. Chi segue una dieta ricca di prodotti vegetali, probabilmente consuma già un gran numero di cibi che potrebbero essere considerati supercibi, anche se non si tratta di prodotti esotici come il mangostano o i chicchi di cacao.

Esistono molti elenchi dei supercibi, ma sono tutti abbastanza simili fra loro: ai primi posti ci sono quasi sempre prodotti vegetali come frutti di bosco, verdure a foglia verde e frutti in guscio. Spesso compaiono anche i pesci grassi. Il problema è che ogni anno l'attenzione sembra focalizzarsi su un supercibo diverso: così il cavolo nero diventa il nuovo cavolo riccio e l'anno dopo potrebbe diventare la nuova quinoa.

Anche il campo alimentare è soggetto al fenomeno delle mode: siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e insolito e, nel caso dei supercibi, di un prodotto che possa essere addirittura più “super” di quello precedente.

Ogni cibo sano è un supercibo

Io penso che non ci si debba fissare su un determinato supercibo o sulle sue proprietà benefiche. L'importante è tenere in considerazione tutti i diversi tipi di supercibi che hanno virtù ugualmente benefiche. Quasi tutti i prodotti vegetali sono a pieno titolo “super”, in quanto contengono un insieme incredibilmente complesso di vitamine, minerali e, ovviamente, fitonutrienti.

Con un numero così elevato di sostanze potenzialmente benefiche presenti nei prodotti vegetali, potremmo non sapere mai in che modo ognuno di essi possa promuovere il benessere.

Di conseguenza, quando un cibo è stato studiato clinicamente e ha dimostrato di avere determinate proprietà potenzialmente salutari, può essere definito supercibo, ma questo spesso comporta l'esclusione di altri frutti che possono essere altrettanto benefici. In altre parole, se prediligiamo determinati cibi perché sono "super", rischiamo di ignorarne altri che sono altrettanto “super”, anche se in un modo diverso.

Alcuni anni fa avevo un cliente che seguiva sistematicamente ogni nuova moda in fatto di supercibi e stabiliva la sua dieta in modo tale da includerli tutti ogni santo giorno, esattamente nelle quantità che, secondo le ricerche, garantivano il massimo beneficio.
In quegli anni le grandi star dei supercibi erano farina d'avena, mirtilli, spinaci e mandorle. Quel cliente era talmente convinto del potere di questi cibi che non li avrebbe cambiati con nessun altro, mentre in realtà avrebbe potuto benissimo rimpiazzarli con altri cereali integrali, frutta, verdure a foglia verde e frutta in guscio e la sua dieta sarebbe stata altrettanto “super”.

Tanti prodotti vegetali, tanti supercibi

Nessuno discute che il cavolo riccio sia ricco di nutrienti, ma lo sono anche le cime di rapa, le senape indiana, la bietola e gli spinaci. Le patate dolci sono eccezionali, ma anche altre verdure arancioni come carote e zucche hanno grandi virtù benefiche.

Un lato positivo di queste mode alimentari è che ci fanno conoscere nuovi alimenti che potremmo non avere mai provato. Quindi, se restate “contagiati” dall'ultima novità in fatto di supercibi, aggiungetela pure alla vostra dieta, ma non escludete tutti gli altri.

* Vitamine e minerali come rame, manganese, riboflavina, selenio, vitamina C, vitamina E, zinco contribuiscono alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo.

Susan Bowerman è Responsabile del Training Nutrizionale Herbalife. Susan è dietologa specializzata in dietetica sportiva